Un viaggio alla scoperta dei Custodi del Lambrusco
Quattro giorni intensi, due gruppi di giornalisti provenienti da importanti testate nazionali e un’unica, grande protagonista: la terra del Lambrusco. Si è concluso con successo l’incoming media organizzato da Zedcomm insieme ai Custodi del Lambrusco in occasione della partecipazione collettiva a “Terre di Vite” 2025, evento a cura di Barbara Brandoli tenutosi a Villa Cavazza di Bomporto sabato 25 e domenica 26 ottobre. A guidare i giornalisti attraverso cantine, territori e storie di eccellenza sono state Michela Mezzolo e Lorenza Mammarella di Zedcomm, affiancate da Elisa Spada per l’organizzazione logistica. Quattro giorni di full immersion in un patrimonio enologico spesso sottovalutato, ma capace di stupire e affascinare chiunque voglia davvero scoprirlo. Ma chi sono i Custodi del Lambrusco? Produttori, vignaioli, ambasciatori appassionati di un vino simbolo dell’Emilia, impegnati a difenderne storia, qualità e dignità. Una squadra compatta che crede nel valore di un prodotto autentico, radicato nella tradizione ma proiettato verso un futuro consapevole. Il primo gruppo ha visitato le cantine Lini910, Venturini Baldini e Buonariva, con una cena speciale nella storica cantina Chiarli a Castelvetro di Modena. Il giorno seguente, tappa tra Fattoria Moretto, Garuti, Vezzelli, VentiVenti e, per concludere, la presenza collettiva a Terre di Vite, dove i Custodi hanno preso parte con dodici cantine rappresentative del territorio. Il secondo gruppo ha proseguito il viaggio con le visite a Cantina della Volta, Zucchi, Opera02, Terraquilia, La Piana e Villa Corlo, alternando momenti di degustazione e racconti di vigna a workshop divulgativi, tra cui “Lambrusco: quel famoso sconosciuto”, condotto dal sommelier professionista Davide D’Alterio. Questo incoming media ha confermato quanto il Lambrusco sia oggi un vino identitario e moderno, capace di esprimere una sorprendente varietà di stili, territori e visioni. I Custodi, uniti, ne sono i portavoce più autentici: produttori che lavorano con qualità e rispetto del territorio, custodi di un’eredità culturale e di un futuro ricco di nuove opportunità. Un brindisi dunque a queste quattro giornate di condivisione, conoscenza e convivialità: un nuovo passo nella narrazione di un grande vino italiano.



 
			 
			 
			