Una cantina d’eccellenza nell’Oltrepò Pavese, una ricca storia da raccontare: di vino, di vigne e di vita. Quella di Francesca Seralvo, terza generazione che nel 2015 lascia l’avvocatura e si butta – testa e cuore – in questa avventura. Obiettivo? Continuare nel solco del lavoro fatto dal nonno prima e dalla mamma poi, ovvero fare ottimi vini – poche etichette ma tutte di altissima qualità – e trasformare Mazzolino in un hub di riferimento per la cultura del vino, m per iniziative legate al mondo Enrico ma anche per serate di cinema all’aperto e di degustazione. Qui si queste colline del Pavese si erge la villa di famiglia, appena ristrutturata da cui sono state ricavate 12 camere. “Una ristrutturazione conservativa che ha voluto mantenere intatto il fascino d’antan della casa di famiglia”, racconta Francesca, “tra vecchie stampe e opere d’arte, raccolte negli anni”. Ora con questa ristrutturazione e la creazione di 12 camere, la realtà enoica si apre a un turismo di nicchia “per appassionati di vino e per eventi”. Sono proprio questi alcuni degli spunti emersi durante il press trip del 18 maggio scorso: una decina di giornalisti lifestyle hanno potuto immergersi in questa atmosfera magica del Mazzolino che porta nel nome la sua natura – da mansiolinum, punto di incontro: e infatti la tenuta è un crocevia di suggestioni che affascina chi la visita. Ancor in un maggio quasi autunnale che all’improvviso regala i colori della primavera: il sole, l’azzurro del cielo e un roseto all’italiana che è fatto per essere instagrammato.