Si è appena conclusa la terza edizione della Milano Wine Week nel segno dell’innovazione e si conferma come il più grande evento internazionale del vino. Trecento appuntamenti fisici per un totale di 10.000 presenze attive distribuite nell’arco di 9 giorni (3-11 ottobre). In più, un seguito significativo anche via web, con 3.000 operatori e buyer di mezzo mondo connessi in diretta, per una crescita complessiva stimata nell’ordine del 20%. Tra le attività B2B novità assoluta per il mondo del vino proprio i Tasting Internazionali, ovvero degustazioni esclusive – una cinquantina gli appuntamenti in calendario – rivolte ai buyer e alla stampa in collegamento digitale con pubblico fisico che era in parte nell’headquarter milanese di Palazzo Bovara e in parte – per un totale di 1.250 invitati – in una delle 7 sedi estere (hotel, venue, wine space ecc.) della Milano Wine Week 2020, dislocate nelle città di New York, San Francisco, Miami, Toronto, Shenzhen, Shanghai e Mosca, toccando quindi i più importanti mercati di riferimento del mondo vitivinicolo – nordamericano, cinese e russo –. Un coinvolgimento e un’interazione unica nel suo genere, per un mondo – quello del vino – spesso ancorato alle dinamiche consolidate delle fiere. Per Federico Gordini, giovane imprenditore under 40 che sta riscrivendo le dinamiche del business e della comunicazione delle realtà enoiche e ideatore e Presidente di Milano Wine Week -. “La manifestazione ha fatto registrare un successo che è andato ben oltre le aspettative, dimostrando la forza di un’organizzazione intelligente che ha costruito un progetto sostenibile, rispettoso delle limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria, e che, soprattutto, ha fatto di Milano la capitale internazionale della filiera vinicola al pari di altre eccellenze come la moda e il design”.